Togo

Superficie 56.790 kmq

Capitale Lomé

Lingua Francese, ewe, mina, kabyé

Popolazione 5,1 milioni

Moneta franco CFA dell'Africa occidentale

POPOLAZIONE

Grazie alla presenza di ben 40 gruppi etnici su un totale di circa 5 milioni di persone, il Togo vanta una delle popolazioni più eterogenee di tutta l'Africa. Le tre etnie principali sono gli ewe e i mina, al sud, e i kabyé al nord, quest'ultimo gruppo che vive prevalentemente nella zona di Kara. Altre etnie importanti sono i kotokoli, che vivono nella zona di Bassar e Bafilo, e i tamberna, che abitano nei complessi fortificati a est di Kara.

L'aspettativa di vita è di 58 anni e il tasso di alfabetizzazione è più alto rispetto a quello di molti paesi confinanti; oltre la metà della popolazione sa leggere e scrivere. Secondo i dati ufficiali l'incidenza dell'HIV nel paese è pari al 3,2% ma poiché l'AIDS rappresenta ancora un tabù, si pensa che la diffusione di questa malattia sia molto più elevata.

L'AVP ha individuato quest'area dello stato africano del Togo nel quale, a causa del crollo della loro economia rurale, le primarie necessitα per la vita sono carenti e numerosi nuclei familiari hanno urgenti bisogni di beni di prima necessita.

ECONOMIA

L'economia togolese si basa sull'agricoltura, che contribuisce per il 40% al prodotto interno lordo e dà lavoro al 65% della popolazione. Cacao, caffè e cotone costituiscono il 40% delle esportazioni, mentre il settore industriale è dominato dalle estrazioni di fosfati, di cui il Togo è il quarto produttore al mondo. Gravemente intaccata da due decenni di instabilità politica, oggi l'economia del paese sta riprendendo quota. E' ricominciato il flusso di aiuti dall'estero, le società internazionali hanno ricominciato a investire nel paese e la zona portuale di Lomé è in grossa espansione.

Religione

Il cristianesimo e l'islam sono le due religioni più importanti in Togo, rispettivamente al sud e al nord. Tuttavia, una grossa fetta della popolazione professa credenze animiste. Anche il vudù è diffuso, soprattutto nel sud-est, ma conta seguaci in tutto il paese.

ARTE, ARTIGIANATO, MUSICA E DANZA

L'arte e l'artigianato del Togo mostrano un panorama piuttosto vario, quanto la composizione etnica del paese. Oggetti in ferro, ceramiche e tessuti predominano nel nord-est, mentre a nord-ovest è diffusa la pirografia (decorazione di legno o zucche con complessi motivi geometrici ottenuti tramite la bruciatura). Il batik e la stampa a cera sono diffusi in tutto il paese, ma il tessuto più apprezzato è il kente degli ewe, che presenta colori meno brillanti rispetto alla variante ashanti. La musica e la danza svolgono un ruolo importante nella vita quotidiana togolese. La danza trae ispirazione dallo stile di vita tradizionale, trattando temi come la caccia, la pesca, la guerra, il raccolto delle messi e l'amore. Le percussioni hanno un ruolo fondamentale in tutti i festeggiamenti, ma estistono stili musicali diversi.

ARTE, ARTIGIANATO, MUSICA E DANZA

Il nome del Togo deriva da togodo, che in lingua ewe significa "dietro il lago" – in riferimento allo specchio d'acqua che oggi si chiama Lac Togo. Un tempo questa regione si trovava a margine di diversi imperi, tra cui il Dahomey e Akan-Ashanti, rispettivamente situati negli odierni Benin e Ghana, e fu tra i protagonisti della storia del Regno di Dahomey.

Con l'arrivo degli europei, gli imperi autoctoni si indeboliscono e, nel XVI secolo, il vuoto di potere creatosi nel paese, consentì ai negrieri di utilizzare il paese come rotta per il traffico degli schiavi (i mina divenntogo5.jpgero gli spietati mediatori al soldo dei mercanti di schiavi europei). Con l'abolizione della schiavitù, gli europei rivolsero la loro attenzione al commercio di prodotti di largo consumo – olio di palma e di cocco, cacao e cotone. Nel 1884, la Germania colse di sorpresa le potenze coloniali rivali, Gran Bretagna e Francia, siglando un trattato a Togoville (antico nome della capitale Lomé) con il sovrano locale, Mlapa, in virtù del quale s'impegnava a "proteggere" la popolazione locale in cambio della sovranità sul territorio. La presenza dei tedeschi, che battezzarono la regione con la denominazione di Togoland, sebbene rese protagonista il territorio togolese di un forte sviluppo economico, impose l'introduzione del lavoro forzato e della tassazione diretta, pertanto provocò tra la popolazione moti di ribellione che purtroppo vennero repressi creando diverse migliaia di morti. In seguito all'arrivo nel territorio della Lega delle Nazioni, durante la prima guerra mondiale, i tedeschi furono cacciati ma, in conseguenza di tale vittoria, il territorio togolese subì una insensata e devastante divisione che condizionerà per sempre la storia dell'intero paese: alla Francia i due terzi del territorio orientale e alla Gran Bretagna il resto. Le popolazioni che vivevano nelle zone interessate dalle divisioni si trovarono da un giorno all'altro smembrate e tutti i tentativi fatti successivamente nella speranza di una riunificazione sfumarono.

Dopo il plebiscito del 1956, il Togoland britannico venne annesso alla Costa D'Avorio (odierno Ghana), mentre il Togoland britannico nel 1960 conquistò l'indipendenza, con la nomina a Presidente di Sylvanus Olympio. Nel 1963, il Togo divenne il primo paese africano a subire un colpo di stato dopo l'indipendenza. Olympio venne assassinato e anche il suo successore venne destituito in breve tempo con un colpo di stato.

Il leader che salì al potere successivamente, Gnassingbé Eyadéma, si rivelò ben presto un despota che nascondeva dietro un'apparente ideologia democratica, un governo autoritario che trovava la sua forza nei brogli elettorali, nel culto della personalità, nello stato di polizia e nel mancato rispetto dei diritti umani. La caparbietà e l'ostinazione del dittatore Eyadéma, che rimase al potere sino alla sua morte (dal 1967 al 2005) contribuì all'allontanamento del Togo dalla politica internazionale. Dopo la sua scomparsa, il figlio, succedutogli attraverso un golpe militare, ha indetto poi successivamente, nel 2007, delle elezioni legislative, che gli osservatori internazionali hanno indicato come le prime svoltesi in un clima di relativa libertà e correttezza.

Sempre per la prima volta i partiti opposizione sono riusciti difatti ad aggiudicarsi seggi in parlamento e, in virtù di questo, l'Unione Europea ha riabilitato il Togo dopo 14 anni di sospensione, ristabilendo normali relazioni internazionali.